per le tradizioni della tua città

AGOSTO 2014 - A VOXE DU CAMPANIN

30.08.2014 12:47

AGOSTO 1944: ALTRI BOMBE SU VARAZZE

IL 13 giugno scorso abbiamo ricordato, come ogni anno, il pesante bombardamento aereo su Varazze, che causò oltre 70 vittime, assurto a data simbolo per Ie proporzioni di sangue e di danni materiali subiti dalla nostra città. Ma a Varazze d’incursioni aeree ne subì altre, cosiddette minori, anche se il termine minore è improprio, poiché non cancella di certo i dolorosi lutti e i danni materiali che ne furono Ia drammatica conseguenza, (iniziando da quello del 10 novembre 1944, nel quale perirono Bozzano Antonietta e Giovine Giacomo). In questo numero del Giornalino riportiamo, doverosamente e per attinenza a questo mese, quello del 19 agosto 1944, che sconvolse Ia zona di San Nazario, soprattutto piazza 24 maggio, dove trovarono Ia morte Castellini Antonio, Chiappella Elena, Nardi Giuseppina, Piccardo Andreina, Venturino Brigida, Venturino Pia di Francesco e Venturino Pia di Nicolò, oltre a diversi feriti. Una pagina spesso dimenticata, che abbiamo voluto rispolverare per il giusto riconoscimento a quei nostri concittadini che ne furono vittime e che meritano il nostro affettuoso e mesto ricordo. Va anche detto che sempre nel 1944 altri nostri concittadini morirono sotto i bombardamenti fuori Varazze, e precisamente Vallerga Lorenzo nella galleria Fighetto, 12 agosto; Gelsomino Maria, a Bussana, il 6 settembre e Vallino Francesco a Villavernia, il primo di dicembre. Si può quindi costatare come il 1944 sia stato l'anno più duro per Varazze e per i suoi abitanti riguardo i bombardamenti aerei, ai quali va aggiunta la pesante occupazione e la scarsità di generi alimentari.

MA LA MUSICA È UN’ALTRA COSA

Su sollecitazione di molti concittadini e anche di ospiti, rieccoci a segnalare Ia necessità di ritornare ad adottare quel certo stile di vita che Varazze ben ricorda e che ne fece una delle località più "in" della Riviera. Riparliamo ancora una volta della musica, quella vera che non se suona più, sostituita da suoni elettronici con decibel impazziti che fanno imbufalire tanto gli abitanti che hanno Ia sventura di abitare dove si fa questo tipo di ''musica", soprattutto serale, che negli stessi villeggianti, anch'essi desiderosi di ''vera musica", quella per intenderci delle grandi orchestre degli anni '60, quando c'erano i ballabili, ma anche i ritmi indiavolati del Boogie-boogie, Ie canzoni gradite da tutti, anche dai giovarmi, e non I'attuale tam-tam da giungla che non è per niente musica, ma un ripetersi ossessivo di tambureggiamenti che rovinano Ie serate con Ia scusa che ''bisogna rallegrare gli ospiti". Ci si attacca all'elettronica con suoni ripetitivi e ossessionanti, prova di una crassa ignoranza su ciò che è musica. Siamo d'estate, d'accordo, ma eravamo d'estate anche negli anni '60 e '70, quando Varazze era meta di una clientela numerosa e qualificata, molta della quale mai più ritornata per non essere rintronata da questa nuova moda del fare musica e da altre forme di maleducazione. Possibile che non si voglia capire che è forse arrivato il momento di "cambiare musica" e ridare un volto più civile e meno assordante della nostra città? E non venite a dirci che il turismo si aiuta con queste "cose". Ve ne sono altre, ben più importante e di una certa classe, una rieducazione civica generale che bussa alla porta per farci ritrovare il meglio che avevamo e che potremmo riconquistare. Pensiamoci. Autorità in primis.

ANCORA SULL’ AMIANTO

Ne abbiamo già parlato, ma siamo costretti a parlarne ancora una volta, visto che poco o nulla si è fatto in proposito. Si tratta dell'amianto, distribuito nel passato a Iarghe mani dappertutto (allora non si sapeva dei suoi effetti mortali), compresa Ia nostra città, ma che tuttora fa bella presenza di sé in diverse e molteplici zone del centro urbano e nelle frazioni. Basta un giro per rendersene conto. Cosa aspettiamo? Che esca qualche bollettino medico per correre precipitosamente ai ripari? Non vogliamo essere allarmistici, ma Ie notizie che giungono da altre parti della penisola ci avvertono di parecchi decessi dovuti a questa sgradita presenza e dei molti provvedimenti presi dalle autorità per combattere detti focolai di morte. Invitiamo chi ancora usa questo pericoloso materiale a provvedere per Ia sua rimozione e sostituirlo con altro inerte.

ITALO GALLIANO. UN QUADRO PER VARAZZE

Farà parte della "quadreria'' di palazzo Beato Jacopo, questo bel dipinto che rappresenta il nostro porto con lo sfondo della punta Aspera con il mitico castello, clonato dal pittore Italo Galliano al Comune di Varazze e scelto nel corso dell'ultima sua mostra personale tenutasi con successo il mese scorso nell'Oratorio di San Bartolomeo. Con questa significativa opera, Galliano si aggiunge ai pittori che hanno contribuito alla formazione della mostra permanente nell'ex palazzo di città, a riprova di una lodevole sensibilità verso una sempre maggior promozione culturale di Varazze.

SUOR MACCARI: DALL’ECUADOR CON AMORE

Si sentiva il vero amore per Ia sua terra di missione, giovedì 3 luglio, nel salone parrocchiale Mons. Calandrone, durante Ia conferenza che suor Daniela Maccari ha tenuto sulI'Ecuador, dove attualmente svolge Ia propria attività di missionaria Comboniana. Un pubblico numeroso e attento ha seguito I'interessante panoramica della Maccari sulle problematiche del paese, dove convivono pacificamente numerose etnie, frutto d’immigrazioni, spesso forzate (i negros e di indios, haitiani (dopo I'ultimo, terribile terremoto), di Iatino americani e della colonia europea, Ia più numerosa della quale è formata da liguri. Un paese ricco di materie prime, fra cui l'oro, il cui sfruttamento porta a micidiali inquinamenti con serie ripercussioni sulla salute pubblica, e il petrolio, contro Ia cui estrazione combattono Ie popolazioni che vivono sul territorio, per evitare una catastrofe ecologica che minaccia Ia stessa sopravvivenza del suggestivo ambiante amazzonico ecuadoregno. Suor Daniela si è soffermata sugli usi e costumi Iocali, dove Ia religione cattolica è stata "inculturata" dalle varie etnie secondo Ie proprie tradizioni, con una fresca spontaneità rituale e folcloristica che arricchisce il senso divino e pone a noi occidentali, sempre più chiusi e immusoniti, seri interrogativi sul come vivere Ia nostra fede. Una vera lezione di storia e di etnografia, quella di suor Maccari con precisazioni politico-sociali di cui i nostri mass-media sono piuttosto avari e che alzano un sipario di conoscenza veramente interessante sul "paese delle rose"(secondo esportatore al mondo, per Ia cui coltivazione vi sono fatiche, malattie da antiparassitari e sfruttamento). La conferenza è stata arricchita dalla visione di suggestivi filmati in DVD (la processione dell'Assunta su piroghe, Ie molte chiese e i monumenti di Quito, i missionari dei vari Ordini, ecc:), proiettati con Ia collaborazione di Gianni Giusto de U Campanin Russu, e sul finale un’elencazione delle spese sostenute con i fondi che i varazzini, tramite Ia famiglia Tomasi e Ia bottega equo solidale, inviano alla nostra concittadina missionaria. Non possiamo che essere fieri della sua generosa abnegazione a favore di quei popoli "dal dolce sorriso''.

RENATO ARRI A "VARAZZE CULTURA''

Con la presentazione del suo ultimo libro ''Cartai e cartiere. L'antica arte dei paperai, Ernesto Renato Arri ha dato il via, venerdì 11 luglio u.s., alle serate di "Varazze cultura", progetto di ricerca della società infogestione, diretto da Gian Stefano Mandrino, iniziativa sorta recentemente per valorizzare gli operatori di cultura varazzini, scrittori, poeti, ecc. La presentazione, avvenuta nel dehor del bar Onda Azzurra alla presenza di un folto e con pubblico, si è sviluppata con il saluto di Valentina Ciarlo, consigliere comunale e rappresentante dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Varazze e I'introduzione alla tematica del Iibro da parte di Marina Piombo, referente per I'editoria del progetto "Varazze Cultura" e responsabile del punto vendita ''Tempolibro" di Varazze. Arri già affermato divulgatore nel panorama storico delle ricerche sulla storia di Varazze, nonché Presidente dell'Associazione culturale. Donato", ha svolto un'ampia e circostanziata relazione su questa sua nuova impresa Ietteraria, rifacendo Ia storia suggestiva della carta e dei vari metodi di produzione adottati fin dalla sua apparizione, dalla Cina al Medio Oriente, agli arabi e, infine, all'Europa, soffermandosi quindi sulle cartiere di Varazze che operavano lungo il Teiro e quelle nel genovesato, arricchendo il tutto con episodi, spesso gustosi, frutto della sua Iunga e appassionata ricerca. Un bel Iibro, dunque, che fa luce sulla nostra gloriosa imprenditoria, che con altre realtà affermò Ia nostra città nella storia del Iavoro a livello mondiale, come dalle parole della rappresentante del Comune, Cíarlo, che ne ha tratto I'esempio per un rilancio di Varazze in questo tempo di crisi. Una bella e interessante serata, senza dubbio, prima di una serie che "Varazze cultura" ha il merito di aver predisposto per Ia conoscenza Ia crescita della cultura nella nostra città "Chapeau" per Gian Stefano Mandrino, “motore" del progetto e per Marina Piombo, "braccio operatore''.

LE POVERE COSE DI PESSIMO GUSTO

Abbiamo preso a prestito Guido Gozzano, e ci perdoni il romantico poeta per I'accostamento non proprio in sintonia con Ia notizia apparsa il mese scorso sul quotidiano La Stampa, che si rifaceva ad una scoperta sul web da parte dell'Associazione "Vivi Varazze" Ia quale rendeva noto come Ia ditta Sircos sas di Biella, specialista in articoli sanitari, aveva messo in commercio una nuova serie di sedili per wc, uno dei quali era stato riservato il nome di Varazze. Ora, che il nome della nostra città sia noto e che giri per il mondo, fa piacere, soprattutto se si ricordano gli ottimi prodotti, quali imbarcazioni, tessuti, ecc. che nel passato erano conosciuti e apprezzati a livello internazionale, ma non saremmo mai giunti a individuare in un sedile di water, pur di eccelsa qualità, il veicolo adatto per reclamizzare questa antica e famosa località turistico- balneare. Forse, avranno pensato i disegnatori di questa nuova linea di sedili per water, chiamandone uno con il nome di Varazze, Ia persona intenta nella quotidiana, necessaria sosta di sgombero intestinale, leggendo quel nome sarebbe stata incuriosita e sollecitata a venirci a visitare. Ma il nome, cari Iettori, potrebbe anche significare che Ia nostra città è.. „ Lasciamo stare. Sono quelle ''povere cose di pessimo gusto" di cui scriveva il nostro Gozzano, ma con un’ ovvia differenza: quelle saranno siate magari di pessimo gusto, ma avevano il profumo della poesia respirata in vecchi salotti e non certo altri odori che non precisiamo per decenza.

VANDALISMO NEL "SOTTOPASSAGGIO DELLE DONNA''

Sembrava strano che Ie cose potessero andare lisce, vista Ia società in cui viviamo. E così, anche il piccolo museo all'aperto, sorto con I'inaugurazione del "sottopassaggio donne" ad opera della passata Amministrazione Civica, non ha resistito alla stupida balordaggine di qualche vandalo da strapazzo, che ha mozzato Ia testa alla bella statuina di bronzo ''Virginia, una stanza senza pareti di Dolores De' Giorgi e, ancora insoddisfatto del gesto cretino, ha rubato Ia ceramica ''La femminilità è armonia di forma e spirito di Gianni Pascoli". Ci scusiamo con entrambi i valenti artisti che avevano contribuito a rivestire di bellezza quest’ angolo suggestivo che ha ridato tono e gusto a una zona dimenticata da tempo, ma i tempi sono quelli che sono e non possiamo aspettarci più di tanto da stupidi individui che disprezzano il bello e che firmano, con qualche bravata, I'attestato della loro crassa ignoranza. Il sindaco Alessandro Bozzano ha stigmatizzato questi gesti di vandalismo, assicurando I'intervento del Comune per il ripristino delle opere danneggiate.

NOTE BRASILIANE ALLA POLISPORTIVA

Sembrava proprio di essere in Brasile, martedì 15 luglio, alla Polisportiva S. Nazario, sulle note del concerto di chitarra eseguito dal duo Roberto Olivieri e Ronaldo Lemos, che per due ore hanno deliziato il folto pubblico accorso al richiamo della musica carioca, in un crescendo di motivi impregnati dal sapore di quella terra Iontana, eppur vicina ai nostri gusti e al nostro sentimento. Il canto allegro e scanzonato di Rio, con i passi sinuosi della sconosciuta di Ipanema, si è alternato con Ia saudade malinconica e coinvolgente del nord est, dove Ia terra arida e matrigna strappa Ie Iacrime del contadino, per entrare ancora nel samba e nella bossanova di Vinicio de Morales e di Toquinho, con indovinate incursioni su DeAndrè e Modugno, il tutto fra lo scrosciare degli applausi che hanno siglato il successo della serata. Presentati da Andrea Cipollone, ormai nei panni più che meritori di uno spigliato Mike Bongiorno, Roberto Olivieri e Ronaldo Lemos, hanno esibito una padronanza tecnico-strumentale che Ii pone al vertice di un professionismo di classe, connubio quanto mai indovinato, dove Ia voce di Ronaldo fa eco all'accompagnamento di Roberto, in ruoli assemblati e invertiti, in un crescendo di emozioni avvincenti, difficilmente dimenticabili. Serata di successo con un pubblico da grandi occasioni, tra cui, notati, Domenico Lafasciano, un grande del jazz a sei corde, già ospite di Varazze in due concerti di qualche anno fa, e Bruno Lofrano, chitarra solista e direttore del coro dei Cappuccini.

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